Uomini di oggi e uomini di domani: cosa c'è dietro l'impegno?
- Mirko Garofalo
- 26 mar 2021
- Tempo di lettura: 1 min
Tante volte viene spontaneo chiedersi: perché spingere un figlio ad impegnarsi se vi sono strade più semplici?
Beh, la tentazione di perseguire la strada più semplice, anche su piccoli gesti quotidiani, è spesso alimentata dalla fretta di riuscire velocemente in quello che si sta facendo, pertanto si accettano compromessi che spesso significano approssimazione o strade più brevi e poco ortodosse (copiare o anche la sostituzione del genitore nello svolgimento del loro compito, per fare degli esempi) che abituano, ahimè, al pensiero che muoversi al di fuori della legalità sia una strada percorribile.
Invece la cosa più giusta da fare è impegnarsi, anche se poco, per raggiungere un, seppur minimo, risultato. La gratificazione (che deve sempre essere commisurata alla riuscita) sarà il motore che alimenterà la padronanza in ciò che si fa.
Questo cosa comporta? A livello fisico avviene una produzione di dopamina che, ad ogni piccolo successo, fissa quel piacere di avercela fatta e semina per il ritorno del desiderio del successo. Insomma,
si instaura una spirale positiva che porterà nostro figlio a non mollare, insegnandogli la perseveranza.
Chiudo con una frase raccolta in rete che ritengo molto calzante:
"La perseveranza è ciò che rende l'impossibile possibile, il possibile probabile, e il probabile certo."

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