Figli e tappe.
- Mirko Garofalo
- 3 nov 2020
- Tempo di lettura: 2 min

"A questo punto dovrebbe già..." oppure "è ancora troppo piccolo per...".
Quante volte frasi di questo tipo ci hanno investito? Quante volte abbiamo guardato i nostri piccoli dicendoci che non è il loro momento per far o non far questa o quell'altra cosa? Che arrivino dall'esterno o dal profondo del nostro cuore, i dubbi sul fatto che sia presto o tardi, fanno parte della vita di ogni genitore.
Questo a differenza dei soliti sarà un post più corto. Lo sarà perché la realtà dei fatti è che, salvo che non si tratti di fasi dello sviluppo psico-fisico (e anche su quelle non esiste mai una certezza che il "tardi" sia un "mai"), per fare una esperienza non esiste un tempo più adeguato se non quello in cui i nostri figli son "sicuri di poterla tentare".
Eh... niente! Questa nota si chiude così. Come?!? Non è chiaro?!?
Cosa non lo è? Scusatemi, non capisco. Ah, ecco, per molti non è chiaro quando "nostro figlio è sicuro di poter tentare".
Provo a spiegarlo.
Non esisterà un tempo, una circostanza... dovrete conoscerlo meglio del vostro smartphone e capire quando quella luce negli occhi significa "mamma, oggi sento di potercela fare" oppure "papà, se non riuscirò dimmi che potrò far meglio".
Spesso sostituiamo un apparecchio elettronico a noi, e quando è il nostro turno di farci da parte invadiamo la loro vita decidendo al posto loro se è presto o troppo tardi. Viviamo i nostri figli! Loro hanno tanta voglia di scoprire e a noi toccherà solo fargli da guida o rassicurarli circa il fatto che domani potranno farlo meglio.
Certo per farlo dovremo essere attenti osservatori e cogliere i loro umori, le loro emozioni: spiegargli le loro paure affinché diventino sicurezza e non azzardo o coraggio e non terrore, misurare i loro slanci affinché possano diventare tentativi di voli e non frane certe. Dovremo conoscerli per sapere quando andranno a scontrarsi contro i loro limiti, tutto per prepararci a sostenerli nel fallimento senza impedirgli di provarci. Dovremo sapere quando per loro una paura è solo un modo per sapere che ci siamo e siamo ancora lì per loro.
Troppo difficile? Non credo.
Impariamo a guardarli e ricordiamoci che il loro tempo è solo loro.
Del resto il nostro inizia e finisce nella parola Mamma. Ed ovviamente in quella Papà.
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