“Non è la mia meta”
- Mirko Garofalo
- 6 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Il coraggio di disobbedire a chi ti vuole salvare a modo suo
Ci sono momenti in cui ti senti sbagliato anche quando stai facendo la cosa giusta.
E spesso accade perché qualcuno, con buone intenzioni ma occhi chiusi, ti indica una direzione e ti dice:
“Ehi! È di qua! La strada è questa!”
E tu, magari tremando, magari in silenzio, ti ritrovi a rispondere:
“Non è la mia…”
E lì succede il dramma.
Non per te.
Ma per gli altri.
Perché smetti di compiacerli.
Smetti di inseguire una felicità che non ti appartiene.
Smetti di vivere per apparire risolto, brillante, conforme.
E cominci – finalmente – a cercare te stesso.
Ma nessuno ti applaude per questo
Perché in un mondo che premia chi arriva, tu sembri quello che si è perso.
In un sistema che misura il successo con il numero di medaglie, tu sei quello che cammina scalzo fuori dalla pista.
E lo so: fa paura. Fa rabbia. Fa solitudine.
Ma se la meta che ti propongono non ti accende,
se ti senti un impostore anche quando fai tutto “bene”,
se ogni traguardo raggiunto è vuoto e ti svuoti pure tu…
allora forse non sei tu a essere perso.
Forse sei solo finalmente fuori dal gregge.
Le mete sono soggettive. Ma questo nessuno te lo insegna.
Ti insegnano ad andare dritto.
Ad accontentare.
A dimostrare.
A non deludere.
Ma nessuno ti dice che la libertà vera, quella sporca e luminosa, inizia quando dici:
“Non mi interessa arrivare dove mi volete portare.”
Quella ragazza nell’immagine lo ha capito.
Ha disobbedito a chi voleva salvarla.
Ha ascoltato un’eco diversa.
E, anche se non sa ancora dove porterà quella strada,
ha avuto il coraggio di non mentire a sé stessa.
E tu?
Quante volte hai detto sì solo per non perdere l’approvazione?
Quante volte hai camminato verso obiettivi che ti spegnevano dentro?
Quante volte hai avuto paura di rispondere:
“Non è la mia…”
perché ti sembrava egoismo, fallimento o ingrato rifiuto?
Non serve saperlo ora.
Ma serve riconoscere quando il tuo cuore ti chiede silenziosamente di cambiare rotta.
Serve avere il coraggio di essere infelice per un po’, pur di non essere finto per sempre.
Non si tratta di ribellione.
Si tratta di identità.
E forse il giorno in cui smetterai di rincorrere la meta degli altri,
inizierai finalmente a costruire la tua.
Garofalo Cosimo Mirko
Pedagogista, autore e life coach
Comments