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Professore, se non sei nessuno senza il costume… allora non dovresti indossarlo.

  • Immagine del redattore: Mirko Garofalo
    Mirko Garofalo
  • 18 mag
  • Tempo di lettura: 2 min


Mano stanca di un professore che impugna un soldatino supereroe su una cattedra, con computer, libri e studenti sfocati sullo sfondo.

Scusatemi lo sfogo. Ma quando leggo certi post, quando ascolto certi colleghi nei corridoi, mi viene un groppo alla gola.

Non perché siano cattivi insegnanti, anzi.

Ma perché vedo ogni giorno eroi travestiti da professori stanchi.


E lo so, lo so benissimo: siamo una categoria meravigliosa.

Gente che ogni mattina entra in classe con una missione — quella vera, quella che non c’entra nulla con il programma — la missione di cambiare vite, anche solo un po’.


Eppure, ci stiamo autodistruggendo.


Siamo gli eroi della normalità


Albert Camus scriveva:

“Nessuno sa che alcuni compiono sforzi immensi semplicemente per sembrare persone ordinarie.”


Ecco.

Questo è l’insegnante moderno:

un supereroe che ogni mattina nasconde la sua stanchezza sotto la camicia stirata.

Che corregge compiti con la testa piena di pensieri.

Che ascolta tutti, ma non ha più voce per sé.


Abbiamo imparato a volare basso per non disturbare,

a sorridere anche quando dentro è tutto in apnea,

a fare da guida, pur sentendoci persi.


Ma un eroe non può salvare il mondo se si dimentica chi è.


Non è il Ministero. Non è la riforma. Siamo noi.


La verità è scomoda, ma è nostra:

la scuola la stanno rovinando tutti quei docenti che hanno smesso di prendersi cura di sé.


Non servono superpoteri,

serve presenza vera.

Serve ritrovare la voglia di essere quel professore che volevamo diventare quando avevamo 18 anni e un sogno tra le mani.


Serve ricordarsi che

la postura cambia, quando smetti di zoppicare nell’anima.

Che il tono della voce si risveglia, quando ritrovi un motivo per parlare.


Se non sei nessuno senza il costume…


C’era una frase in un film di supereroi che mi è rimasta incollata addosso:

“Se non sei nessuno senza il costume, allora non dovresti indossarlo.”


Tradotto per noi:

se senza la cattedra ti senti vuoto,

se senza l’agenda scolastica perdi l’identità,

allora forse è il momento di ricominciare da te.


Rimettere ordine nella propria vita personale non è una debolezza,

è la più potente forma di preparazione professionale.


Perché un insegnante che ha fatto pace con la propria storia,

che ha rimesso al centro i propri equilibri,

che ha imparato a respirare prima di rispondere,

è un insegnante che cambia le aule.


Scegli: vuoi essere l’eroe o il sopravvissuto?


Qui non si parla di metodologie innovative,

non si parla di strumenti digitali.

Questa è roba da cuore e da stomaco.

Da esseri umani che insegnano ad altri esseri umani.


La domanda vera è solo una:

sei ancora l’eroe che volevi essere o sei diventato il professore stanco che avevi giurato di non diventare?


Se vuoi tornare al centro, io ci sono.

Ma non cercare scuse.

Cerca il coraggio di rimetterti il mantello.


Garofalo Cosimo Mirko

Pedagogista, Coach, Autore

 
 
 

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